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Stasera, al Bentegodi, la Juventus affronterà l'Hellas Verona per non perdere il treno scudetto condotto dall’Inter. All’andata finì 1-1 allo Stadium, con il subentrato Kulusevski che pareggiò il vantaggio di Favilli. Questa volta, Pirlo e squadra rincorreranno famelicamente i tre punti. Da una parte gli scaligeri, splendida realtà consolidata del calcio italiano, dall’altra i bianconeri, nel bel mezzo di un nuovo ciclo varato in estate. Da una parte Juric, dall’altra Pirlo, due tecnici con visioni di calcio differenti.

DUE FILOSOFIE A CONFRONTO - Pirlo ha sorpassato il giro di boa della sua prima stagione in panchina e già abbiamo captato e recepito la bozza della sua filosofia. Ricerca un calcio propositivo, improntato su una manovra veloce, ampia, che sfrutti gli spazi, mentre in fase difensiva la riaggressione del pallone come uno dei principi cardine. Almeno inizialmente, perché nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad una Juve più ‘allegriana’, cinica ed essenziale nel raggiungere il risultato, pesando le qualità degli avversari. Pirlo è strattonato a metà del guado, mentre Juric ha formato la sua identità da tecnico tempo addietro. Come riporta La Gazzetta dello Sport, non è un caso che il suo Verona assomigli molto all’Atalanta, essendo stato allievo di Gasperini. Ritmo elevato e costante per tutta la partita, fisicità e duelli in tutte le zone del campo. Pirlo, da bravo analista, lo sa e ha avvertito dei pregi del collega in conferenza stampa: “L’abbiamo preparata sapendo che loro giocano un calcio particolare, in stile Atalanta. Ci verranno addosso dal primo minuto e noi dobbiamo essere pronti, attenti a muoverci l’uno per l’altro con scambi veloci e attaccare lo spazio. Quando giochi uomo contro uomo lo spazio da attaccare lo trovi sempre”. Screening fatto, adesso la battaglia: l’obiettivo è quello di ribaltare il trend della stagione, perché sia contro il Verona che contro l’Atalanta sono arrivati due pari, tra le proprie mura di casa.