I playoff di Serie C, infatti, hanno acceso la luce sull'Under 23 di Lamberto Zauli, squadra che, quasi inaspettatamente, giovedì sera ha vissuto il momento più esaltante della sua breve storia vincendo in casa del Renate e guadagnando l'accesso al secondo turno nazionale della serie di sfide che mettono in palio la promozione in B. Si parla tanto di Fabio Miretti e Matias Soulé, ma i due sono soltanto i volti più noti di una formazione che può vantare prospetti interessanti pressochè in ogni reparto, e sui quali la Juve dovrà fare il prima possibile qualche serio ragionamento. Da Koni De Winter a Marley Akè, spesso e volentieri aggregati agli uomini di Allegri, dal ritrovato Hans Nicolussi Caviglia a Emanuele Zuelli, fino al capocannoniere stagionale Mattia Compagnon e al match-winner di giovedì Cosimo Marco Da Graca, la rosa dell'Under 23 potrebbe offrire al club la possibilità di rifondare la prima squadra dalle basi, affiancando i giovani talenti agli attuali punti fermi e ai nuovi che entreranno. L'alternativa, almeno per alcuni di loro, sarebbe la cessione (eventualmente in prestito), cosa che comunque farebbe buon gioco alla Juve, seppur da un altro punto di vista, considerando che da inizio stagione ad oggi il valore economico della rosa Under è aumentato del 41%.
Un ragionamento a parte lo merita il già citato Fabio Miretti, che alle prime uscite con i "grandi" ha stupito tutti per visione di gioco, personalità e determinazione. Classe 2003, il giovane centrocampista dovrebbe avere altre chance per mettersi in mostra negli ultimi due impegni di campionato della Juve, contro Lazio e Fiorentina, due partite che certamente non saranno decisive per guadagnarsi la permanenza ma quantomeno potrebbero fornire qualche indicazione in più per valutare il suo futuro. È lui, probabilmente, l'asset più importante dell'Under 23, sul quale la dirigenza dovrà assicurarsi di compiere la mossa giusta, per scongiurare il rischio di bruciare un talento con una "promozione" affrettata o, al contrario, con una cessione sbagliata. Il futuro, quello della squadra che deve tornare competitiva in Italia e in Europa, passa anche da qui.