Certo, in questo modo l’analisi è un po’ tagliata con l’accetta. C’è il gol ma anche, più in generale, la scelta nell’ultimo passaggio. È come se, negli ultimi metri, la mente si annebbiasse e le gambe cominciassero a tremare. Questione di fiducia nei propri mezzi, questione di un blocco mentale che si trascina da tempo.
Eppure, proprio l’abilità nel trovare la porta e di fare la scelta giusta sono caratteristiche che lo hanno accompagnato negli anni della crescita in bianconero. Sono aspetti del gioco nelle sue corde, stanno mancando in questo momento, ma il percorso di crescita di un ventenne passa anche da queste fasi.
Come rimarcato da Allegri nel post partita, in pochi controllano il pallone come Miretti, sono capaci con uno stop di orientare la giocata e quindi velocizzare i tempi di gioco. Nel match contro l’Empoli c’è un lancio lungo illuminante dalla propria metà campo per mettere Chiesa in porta. C’è anche un pallone perso malamente ai limiti dell’area. Passi avanti e passi falsi, fa parte del percorso.