Gli indizi ci sono tutti. Cominciamo con i molti assenti, fra cui Pogba, McKennie, Cuadrado, Szczesny, a cui aggiungere un Vlahovic in netto ritardo, un Chiesa indisponibile, un Alex Sandro inguardabile. La prima di Campionato si presenta, dunque, come un primo scoglio da superare nonostante il “rinnovamento” e ha davvero poco senso ribadire che il calcio estivo non conta: allora perché si pratica? Per racimolare qualche dollaro? Forse tournée come quella americana hanno davvero poco senso e lo stesso vale per amichevoli di lusso. Non sarebbe meglio allenarsi intensamente, magari in alta quota invece che palleggiare nel caldo della Continassa, fra un volo e un altro?
La seconda questione è la seguente. Al di là delle battute di Allegri (“la lezione con l’Atletico ci servirà”) o Danilo (“colpa del fuso orario”), la Juve nelle sue esibizioni, ha mostrato soprattutto un vistoso ritardo nella preparazione atletica, col solito centrocampo sfilacciato e una difesa più precaria che mai. Per non parlare degli infortuni a ripetizione. Anche qualche domanda sulla preparazione atletica sarebbe lecita.
Ci si chiede, inoltre, se Kostic sia una priorità, non avendo in pratica un terzino sinistro. Alex Sandro è inguardabile, Luca Pellegrini fragile e incostante oppure si pensa che il laterale in arrivo sia l’ennesimo giocatore da snaturare, facendolo partire dalla sua area. Bremer è in difficoltà a sinistra, Bonucci confuso, Danilo pure. Era il caso di spedire immediatamente Cambiaso a Bologna con la paternalistica formula “per fare esperienza”? Senza Pogba, ma anche con lui, manca il giocatore fondamentale per la Juve, il centrocampista in grado di cantare e portare la croce. D’accordo, un nuovo Vidal (quello nostro) è difficile da trovare, ma lì andavano concentrati gli sforzi e le ricerche. Invece quella casella è ancora libera.
Per un Arthur in forse c’è un Rabiot in partenza e mentre Di Maria latita, in posizione sempre più arretrata, il ginocchio di Chiesa preoccupa. Così, fra parecchie incertezze, dubbi e situazioni bloccate (vedi Kean), il tempo del mercato sta per scadere. E anche se i conti si fanno alla fine, per adesso sembrano non tornare.