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Un mercato di... risparmio. La Juventus versione 2023-24 è molto simile a quella dello scorso anno, fatta eccezione per un nuovo innesto a fronte di molte partenze. Addii compensati da qualche rientro dei giovani dai vari prestiti e, soprattutto, da alcune promozioni interne. E' una Juve ora più giovane e più sostenibile, in linea con le necessità attuali e con il nuovo progetto, una squadra che ha abbassato l’età media e ridotto il monte ingaggi, Cristiano Giuntoli è arrivato per questo, l'uomo giusto per ricostruire una Juve sana e vincente, puntando sui giovani, snellendo la rosa e riducendo il monte ingaggi. Ma come è andata? Un risparmio di 70 milioni tra cessioni, ammortamenti e stipendi.

CONTINUA - E non è finita qui. L’operazione risparmio, sottolinea anche la Gazzetta, continuerà negli ultimi giorni di mercato e anche dopo: Bonucci, Kostic, Pjaca e gli ultimi esuberi rimasti, oltre alle possibili occasioni di vendita da ultimi giorni. E il lavoro di Giuntoli e Manna proseguirà anche dopo, con alcuni rinnovi per spalmare ingaggio e costi, a partire da Szczesny e Rugani. Il monte stipendi è passato da 95 milioni netti nel 2022-23 a 83,5 della stagione in corso dopo gli addii di Di Maria e Cuadrado, il mancato riscatto di Paredes e la partenza di Arthur la Juve ha risparmiato 20 milioni netti. 

CESSIONI - Poi, oltre ad Arthur partito in prestito oneroso con diritto di riscatto, la Juve fa i suoi conti considerando le cessioni. La più importante è stata quella di Kulusevski al Tottenham, grazie alla quale i bianconeri hanno incassato 30 milioni, registrando una plusvalenza di 13, seguita da Denis Zakaria, acquistato dal Monaco a titolo definitivo per 20 milioni e dai prestiti di Rovella (17) e Pellegrini (4) alla Lazio, entrambi con obbligo di riscatto che scatta a condizioni molto facili da raggiungere. E, infine, da quelli di Ranocchia all’Empoli (prestito oneroso di 500 mila euro) e De Winter al Genoa (8 milioni con obbligo di riscatto condizionato).

COLPI E GIOVANI - Nei conti, poi, vanno ricapitolati anche gli acquisti, che portano 18 milioni complessivi (Weah 10, 6 Milik, 2 Facundo Gonzalez) di cartellini e 6,5 milioni di ingaggi. Una spesa decisamente bassa, compensata dai promossi. In vista del futuro, infatti, la Juve conta le sue leve più giovani: ora i Duemila in squadra sono 10 (il doppio dello scorso anno) e l'età media si è abbassata di 2 anni: dai 27 anni e 225 giorni del 2022-23 ai 25 anni e 227 giorni attuali.