5
Certe partite, e in particolare alcune sconfitte, hanno un potere intrinseco: rimettono tutto in discussione. Le certezze di ieri, come direbbe Allegri, domani non contano più. E allora anche la Juventus delle 8 vittorie consecutive con altrettanti clean sheet è finita immediatamente nel dimenticatoio. Un po' perché lo sguardo sulla Juve è cambiato dopo i 5 gol presi al Maradona, un po' perché una figura del genere ridimensiona naturalmente il progetto, la squadra, la guida tecnica. Già, la guida tecnica: c'è ancora da affidarsi e fidarsi? Massimiliano Allegri potrebbe essere il grande sacrificato in virtù della rivoluzione - in parte già avviata - che si appresta a vivere la Juventus. Una rivoluzione che tocca i piani societari e scuoterà anche la parte sportiva. 

IN DISCUSSIONE - E la parte sportiva è, attualmente, tutta nelle mani di Allegri. Che ha onere e onore di portare almeno a termine la stagione, salvo stravolgimenti (imprevisti, li chiamerebbe) e salvo decisioni da definire 'clamorose' per usare un eufemismo. Insomma: si continua naturalmente così, il filotto di vittorie ha avuto il peso di confermarlo e di lasciarlo saldissimo su quella panchina. Un ko non cambia una storia già confezionata. Per la prossima stagione, ecco, si può pensare a un possibile cambio, ma non è così scontato come tanti tifosi vogliono credere. Allegri ha già chiarito il centro della stagione juventina: centrare i primi quattro posti e rientrare in Champions dalla porta principale. In più, Coppa Italia ed Europa League sono tutte da giocare: vedremo cos'accadrà. Manca ancora tanto, sì. E sono ancora tante le carte a disposizione dell'allenatore.