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C'erano una volta CR7 e Paulo Dybala. Una volta, appunto, perchè adesso il mondo bianconero non è più roba loro. Ed ecco quindi che qualcuno deve prendere il loro posto, non soltanto sul campo ma anche... sui social, il pianeta "parallelo" che di questi tempi assume un'importanza non da poco per un club come la Juve, ormai da tempo regina incontrastata in Italia ma all'avanguardia anche in Europa, pur in una stagione da zero titoli. E chi poteva essere l'erede designato del portoghese e dell'argentino se non Paul Pogba? Come se servisse un altro buon motivo per spingere per il suo ritorno a Torino, il centrocampista francese da solo può vantare 52.4 milioni di follower su Instagram, un numero che lo pone all'ottavo posto assoluto tra i calciatori - ben lontano da gente come Ronaldo, Messi e Neymar, ma non così tanto da Mbappè, Marcelo e Benzema - e che soprattutto lo vede spiccare nettamente tra i colleghi dell'attuale rosa bianconera, dove il "re" con 17 milioni di seguaci è Alvaro Morata (che però non si sa nemmeno se finirà per restare o partire), seguito a notevole distanza da Juan Cuadrado (11.5 milioni) e dai vari Bonucci, De Ligt e Chiesa, tutti in prossimità dei 5.

Come riflette Tuttosport, insomma, Paul Pogba è un personaggio universale, potenzialmente capace di avere un'incidenza non da poco sulla visibilità della Juventus, con annesso effetto sugli introiti da sponsorizzazioni. La sua popolarità, peraltro, è destinata a crescere ulteriormente a livello internazionale grazie al docufilm "Pogmentary", che sarà lanciato in esclusiva mondiale il 17 giugno su Prime Video Francia. Per quella data, l'ex Manchester United potrebbe già essere (ri)diventato un giocatore della Signora. Intanto, a suggerire le ragioni di una così grande fama è il compianto Mino Raiola, la cui voce spunta nell'anticipazione della serie: "Lo si ama al di là del calcio perchè osa esprimere se stesso".