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Giorgio Chiellini ha avuto un ruolo cruciale nella decisione di riportare Moise Kean alla Juve. Il capitano, incaricato da Max Allegri, ha chiamato l’attaccante - cresciuto nel vivaio della Juve e sbocciato alla Continassa - poco prima del grande passo. "È stato - racconta la Gazzetta - una sorta di ultimo test, esame d’ingresso alla casa bianconera. Sì, perché due anni fa Moise era andato via anche perché i suoi atteggiamenti non erano adeguati al suo talento. Non veniva considerato pronto mentalmente per il grande salto. E in effetti se ne è avuta la riprova alla vigilia dell’Europeo: Roberto Mancini lo ha sempre stimato, tant’è vero che proprio nelle scorse ore ha anche deciso di richiamarlo in azzurro". Il colloquio con il leader storico è servito a capire le motivazioni di Kean, che è parso deciso a voltar pagina e che sa benissimo che fare bene a Torino significa anche guadagnarsi un posto in Nazionale. Non ci sono mai stati episodi disciplinari particolari e perciò la Juve lo riaccoglie con uno spirito assolutamente sereno, ma un po' di svagatezza sì. Chiellini e Kean, un dialogo franco e costruttivo prima di chiudere.