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La Serie A per il momento è sospesa fino al 3 aprile, ma nella drammatica situazione attuale, determinata dall’emergenza coronavirus, iniziano a sorgere i primi dubbi sul fatto che il campionato quest’anno possa arrivare a una conclusione. Troppe le incognite, prima fra tutte la tempistica con la quale si arriverà a un contenimento della diffusione del virus in Italia. E poi, di conseguenza, i problemi relativi a una (eventuale) ricalendarizzazione del torneo, al netto del rebus Europei. Inizia quindi piano piano a farsi largo una serie di domande: cosa accadrebbe se il campionato non dovesse concludersi? A chi sarebbe assegnato lo scudetto? E le posizioni Champions ed Europa League? E le retrocessioni? Premesso che si tratta di inezie rispetto alla situazione che il nostro Paese sta attraversando, sia i dirigenti (come Ghirelli) che i tifosi stanno iniziando a formulare le loro ipotesi, e a darsi delle risposte.

Interpretando il mood del tifo juventino in queste ore, emergono due risposte, di cui una nettamente maggioritaria. La stragrande maggioranza dei tifosi della Juve infatti sembra nettamente contraria all’assegnazione ai bianconeri di uno scudetto a tavolino, nel caso in cui si propendesse per questa ipotesi in virtù della prima posizione in classifica della squadra di Sarri al momento dell’interruzione. I motivi? Differenziarsi dai rivali storici interisti, che si fanno vanto del titolo vinto a tavolino nel 2006, ed evitare anni di rivendicazioni e lamentele da parte delle altre tifoserie (e non solo delle tifoserie, alla luce di quanto esternato dal responsabile della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale). Chi fra gli juventini invece accetterebbe l’assegnazione ‘in segreteria’ dello scudetto, lo farebbe proprio per la prima posizione in classifica della Juventus dopo l’ultima giornata disputata (se quella appena concluse fosse davvero l’ultima).

E il regolamento cosa dice? Ad oggi manca una normativa specifica sull'assegnazione eventuale dello scudetto in caso di interruzione definitiva del campionato. L’ipotesi più probabile, e più saggia, sarebbe quella di congelare la classifica, assegnando le qualificazioni alle coppe in basse alla graduatoria dell’ultima giornata utile disputata, senza premiare nessuno con uno scudetto che, come quelli del 2006 e del 1915, finirebbe per diventare un’ennesima fonte di polemiche e di scissioni all’interno del calcio italiano. Questa sarebbe la decisione più giusta, ma siamo in Italia e conosciamo pregi (pochi) e difetti (tanti) dei nostri dirigenti, e quindi non ci stupiremmo di nulla.