QUESTIONI CONTRATTUALI - A rubare la scena però è un'aggiunta - chissà quanto voluta - dell'amministratore delegato bianconero. "Restano delle questioni contrattuali da risolvere", le parole. Tra chi? Higuain e la Juventus, probabilmente. Perché come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il rapporto tra l'attaccante argentino e la Signora, quella che l'ha mollato un po' così, non è nient'altro che l'inizio dei soliti strascichi da divorzio dovuto e quasi improvviso. Storie da vetri rotti e foto eliminate dalla parete in bella mostra, insomma. E storia di prepotente orgoglio, appunto, che porta il Pipita a chiedere una buonuscita che nello storico juventino non avrebbe uguali. Così come non ne aveva Gonzalo al momento della firma, appena due anni fa.
COME FINIRA'? - I saluti saranno probabilmente dolorosi. Vuoi perché Higuain avrebbe voluto congedarsi in altro modo, vuoi perché l'attaccante non può e non vuole sentirsi inferiore a nessuno. Ancor meno gettato in pasto a soluzioni che non ritiene alla sua altezza. All'opzione Milan avrebbe dato anche il suo assenso: però alle giuste cifre, quelle di un giocatore che è alla ricerca dell'ultima, grande sfida. Che vuol dire anche ultimo, grande contratto.
IL NUOVO PIPITA - 8 milioni all'anno non è una vera richiesta: è una sorta di provocazione. Se deve andare via dalla squadra più forte d'Italia, lo fa solo per un progetto che lo metta - economicamente e non - alla stregua di CR7: perché dovrebbe sentirsi inferiore, dopo tutti i numeri accumulati? Un campione, del resto, ragiona così. A stretto raggio, senza troppi piani o piagnistei. In attesa di capire quali possano essere le manovre possibili da parte della Juve, la stessa società bianconera ha però un'ultima speranza: chiudere presto con il Chelsea. Sarri è l'angolo felice da cui rifugiarsi dopo un paio di stagioni sulla cresta di un'onda che l'ha travolto ancor prima che il ciclone Cristiano portasse tutto il resto altrove.
@Cricor9