Icardi è quello che crea più imbarazzo e difficoltà. Blocca l’arrivo di Lukaku, costringe la società a farlo allenare in gruppo, obbliga il nuovo allenatore, Conte, a reinserirlo (almeno ufficialmente) in un progetto da cui l’aveva escluso. Se non va alla Juve o ad una’altra società di suo gradimento, fa quello che faceva in campo: aspetta l’ultimo passaggio filtrante, entra in area e tira in porta. Il passaggio, la palla gliela dia l’Inter, lui non la da. E’ disposto a passare un anno in tribuna e partire poi a costo zero per chi comprerà.
Alla Juve si presenta il problema economico e tattico. Higuain, che non rientra più nei suoi piani, ma ha un ingaggio molto alto. Così, come vorrebbe tirare la corda con l’Inter e prendere Icardi a costi sempre più bassi, senza togliere la patata bollente ai nerazzurri, così, dicevamo, si trova ad avere la sua patata (Higuain) che nessuno vuole ingaggiare a meno di riduzioni, nello stipendio, e di svalutazioni del costo del calciatore. Oggi è arrrivata l'apertura di Petrachi ma anche i giallorossi si attendono uno sconto dalla Juve e dal Pipa.
E’ comprensibile che l’Inter, dopo la lunga kermesse invernale non proprio esaltante col giocatore, non intenda più vedere Icardi in nerazzurro. E’ anche comprensibile che la Juve voglia risolvere il caso Higuain, considerato un esubero costoso. Quello che non si capisce è perché, sia pure a prezzi stracciati, voglia prendere il centravanti interista. Una volta, messi a segno faticosamente i pezzi, a cosa servirebbe Icardi alla Juve? Non ci pare una mossa da scaccomatto.