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"Soldi freschi e importanti in arrivo". Sì, da Dejan Kulusevski, che il Tottenham ha ormai deciso di riscattare. Per Arthur, invece, la storia è ben diversa. E non fa sorridere per niente la Juve, che a fine stagione lo vedrà rientrare alla base e sarà costretta a trovargli una nuova sistemazione, dopo la fallimentare esperienza al Liverpool con cui ha giocato solo 13 minuti (in Champions League contro il Napoli). Come ricordano i colleghi di Calciomercato.com, cedendolo ai Reds a inizio settembre i bianconeri hanno incassato 4,5 milioni di euro in termini di prestito e ne ha risparmiati ulteriori 6,55 di ingaggio lordo; sicuramente, però, non riceverà i 37,5 milioni, pagabili in due esercizi, che auspicava di ottenere della cessione a titolo definitivo mediante il riscatto da parte degli inglesi, e anzi ora dovrà fare i conti con la difficoltà di piazzarlo sul mercato con un cartellino ormai svalutato.

LA GRANA - Con il rischio, molto concreto, che Arthur possa avere un peso enorme sul bilancio della Juve. Il brasiliano, infatti, ha uno stipendio da 4.5 milioni di euro netti (6,55 lordi grazie al Decreto Crescita) e al 30 giugno, tolto l'ammortamento di circa 15,7 milioni di euro di quest'anno, occuperà uno "slot" di circa 31,4 milioni di euro (era infatti arrivato dal Barcellona nel settembre 2020 per 78 milioni, nell'operazione che ha visto Miralem Pjanic prendere la via della Catalogna). Facile capire come a queste cifre sia invendibile per la Juve, che potrebbe essere costretta ad aprire a un nuovo prestito. "La rescissione invece - sottolineano ancora da CM - sembra essere una pista non percorribile: il contratto del brasiliano vincitore della Copa America 2019 è in scadenza nel 2025".