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La vittoria contro il Milan ma ancor di più quella con il Verona hanno sostanziato come il gruppo bianconero sia compatto nella disponibilità al mutuo soccorso, sappia soffrire, non pecchi di concentrazione e sia determinato ad andare oltre i propri limiti, scrive Tuttosport. Qualità imprescindibili per una squadra allenata da Massimiliano Allegri. "Feroce equilibrio", è su questo che lavora incessantemente il tecnico, con una squadra comunque più aggressiva (baricentro che rispetto alla scorsa stagione si è alzato da 47 a 51 metri) ma in sottofondo il mantra di non subire gol.

SQUADRA OPERAIA - D'altronde, lui stesso ha detto che la definizione "squadra operaia" non è un problema, anzi, gli piace: "l calcio è uno sport maschio, quando si va in campo bisogna lottare, vincere i duelli. La gente si entusiasma, poi è il DNA della Juve ottenere queste vittorie di lotta e sofferenza. Non ci vergogniamo, anzi deve essere una qualità che ci deve far giocare e vincere". Poi ci sono le variabili tattiche su cui insieme allo staff lavora come dimostra il fogliettino lasciato e poi ripreso da Dazn, in cui il tecnico ipotizzava un 4-3-3 con Vlahovic, Chiesa e Kean. 

DIFESA DEI GIOCATORI E MOTIVAZIONI - Alla base però, i dettagli gestionali e motivazionali. Per quanto riguarda i primi, lo dimostra la difesa a Vlahovic dopo la partita contro il Verona, in cui Dusan è stato senza dubbio tra i peggiori. Sostegno al serbo, perché pubblicamente non si butta mai al mare un proprio giocatore. E l'aspetto motivazionale, che giustamente cambia a seconda della situazione. A San Siro serviva adrenalina per tenere la squadra concentrata fino alla fine, contro il Verona invece era necessaria la calma per mantenere lucidità.