I RISULTATI DICONO - A suffragare questo concetto, un fatto eloquente. Nell'anno solare 2021, ossia nel gennaio rovente nel quale la Juve era (ed è tuttora) chiamata a dimostrare il proprio spessore in vista della fase più calda della stagione, l'unica sconfitta è coincisa con l'unica partita nella quale Arthur non è entrato in campo. Subentrato nella ripresa nei successi contro Udinese e Milan, saldamente in cabina di regia contro il Sassuolo e nelle notti di coppa con Genoa e Napoli, in quei match pur con tutti i difetti bianconeri il risultato ha arriso alla Juve. Domenica scorsa, invece, nella selva nerazzurra del Meazza, non c'era nessuno che dettasse il passaggio e vivacizzasse lo scacchiere di Pirlo. Oggi col Bologna si è pure tolto la soddisfazione di sbloccare la gara.
I BENEFICI - E magicamente, con il brasiliano a prendersi la responsabilità della manovra, uno dei giocatori più in difficoltà delle ultime settimane, Rodrigo Bentancur, sta riacquisendo piano piano la sicurezza perduta, un prezioso sarto che cuce i reparti mentre Arthur offre la sua qualitativa solidità (" Si integrano tra loro perché hanno ruoli diversi: Arthur dà più geometrie, Bentancur è al contempo ordinato e aggressivo", ha detto Pirlo dopo il match). La Juventus non si è trasformata all'improvviso nel Barcellona di Guardiola, sia chiaro, e di strada da fare ce n'è ancora tanta. Ma finalmente sta acquisendo una forma concreta.