Sì, perché schierato in un ruolo non suo, ossia esterno sinistro a tutta fascia, il Cavallo Pazzo della Francia e della Juve ha fatto un'onesta partita. Trovandosi non troppo a suo agio in alcune situazioni, soprattutto negli ultimi 16 metri, ma preciso in fase di possesso e non e in grado di sfruttare la sua inclinazione alle sgroppate per creare qualche pericolo anche nel primo tempo in cui la Svizzera aveva imbrigliato la sua squadra. E Max Allegri della versatilità dei suoi giocatori ha fatto un marchio di fabbrica.
Parallelamente, Francia-Svizzera in chiave Juve è stata la gara di Paul Pogba. Che nel giro di 120 minuti più recuperi e rigori ha offerto il perfetto campionario di tutta la sua carriera: un'altalena. Ampi e meravigliosi sprazzi di tecnica superiore a tutto e tutti, a colpi di ventaglio, sublimata da quel gol incredibile dalla distanza (gli juventini s'innamorarono di lui proprio per perle simili) e da un rigore perfetto e devastante nella poi sfortunata lotteria dagli undici metri.
Pogba ha anche palesato qua e là quella tipica indolenza che a tratti gli fa fare le scelte più sbagliate e, nell'occasione della rete del pareggio svizzero nel finale, quando c'era da proteggere il vantaggio, è stato proprio lui a farsi soffiare il pallone sulla sua trequarti e innescare l'asse Xhaka-Gavranovic.
Non sappiamo se la Juventus riuscirà davvero a riportare a Torino Pogba. Di sicuro a Torino c'è Rabiot, col suo stipendio da 7 milioni a stagione. Ma se è quello di ieri, Allegri può ricavare indicazioni positive.