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Nicolò Fagioli non è un talento. ​È il talento. Di casa Juve.

Il ventenne piacentino continua a portarsi dietro una scia, più che giustificata, di grande attesa attorno a sé. Fin dalla formazione Allievi, quando faceva quello che voleva nella metà campo offensiva, coniugando tecnica e visione di gioco. Caratteristiche che, negli step finali giovanili tra Primavera e Under 23 hanno indotto mister Zauli a provarlo soprattutto in posizione più arretrata, in cabina di regia. Un percorso tattico che ricorda quello effettuato a suo tempo da un certo Andrea Pirlo.

E le doti di base, per essere un nuovo Pirlo, Fagioli ce le ha. Chiaramente però, ora bisogna gestirle al meglio per tramutarle da promessa a concretezza. E chi meglio di un allenatore come Max Allegri, che i grandi giocatori sa valorizzarli e soprattutto è uno degli estimatori numero uno di questo campioncino? Fu proprio Allegri, infatti, ad alimentare presso il grande pubblico l'hype attorno a Fagioli oltre due anni fa, con quelle dichiarazioni che sapevano d'investitura per il futuro.

Di tempo nel frattempo ne è passato, e il futuro è adesso. Col Cesena il giovane Nicolò non ha giocato a causa della punizione inflittagli dall'allenatore toscano per il ritardo all'allenamento. Un provvedimento sano, da cui passa una parte della maturazione mentale (importante quanto quella tecnica) del giocatore. Quindi il primo Fagioli juventino di questa stagione lo vedremo all'opera oggi, nel Trofeo Berlusconi contro il Monza. Occhi puntati.