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Per una Juventus che viaggia con il pilota automatico in questo finale di campionato privo di obiettivi, c’è un problema da non sottovalutare anche e soprattutto per il futuro: gli infortuni. Tanti, troppi gli stop (in particolare quelli di natura muscolare) che hanno decimato la rosa bianconera in questa stagione. Siamo già oltre quota 40, sopra la media delle altre big europee: una situazione che, proprio nelle ultime settimane, si è fatta quasi paradossale.

A PEZZI PER IL RUSH FINALE - Riavvolgiamo il nastro e immaginiamo per un secondo che la Juve abbia superato l’Ajax, ottenendo la qualificazione alle semifinali di Champions League. In questo scenario ideale, Allegri sarebbe stato costretto ad affrontare l’andata contro il Tottenham senza Dybala, Douglas Costa, Mandzukic, Alex Sandro, Bentancur, Khedira e Perin, senza considerare Cuadrado fuori lista. In pratica, significava rinunciare ad almeno 6 potenziali titolari. E in vista del ritorno la situazione non sarebbe migliorata particolarmente, se si pensa al problema muscolare subito da Emre Can nel giorno di Juve-Toro. Insomma, se l’obiettivo era arrivare al massimo della forma nel momento decisivo della stagione, siamo di fronte a un fallimento. Tralasciando il numero impressionante di infortunati, anche i bianconeri “disponibili” hanno mostrato una notevole stanchezza fisica (oltre che mentale, data dallo scudetto acquisito con largo anticipo) nelle ultime settimane. Da Bernardeschi a Cancelo, da Pjanic a Matuidi, la Juve sembra essere arrivata al rush finale priva di benzina. E' allora naturale che i riflettori siano puntati su una preparazione atletica da correggere. Perché la stagione 2018-19 è ormai finita, ma quella 2019-20 è alle porte. E il pilota automatico fra qualche mese non basterà più.