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Prima della notizia riguardante la positività al testosterone di Paul Pogba, ciò che aveva creato più clamore intorno al mondo Juve ieri era la voce sulla possibile cessione del club. Un indiscrezione del Giornale, che sottolineava l’insostenibilità della gestione finanziaria della Juventus, club che sta fronteggiando una crisi economica dovuta a una serie di rossi di bilancio. Exor, la holding della famiglia Agnelli che possiede il 63,8% del club bianconero, ha smentito con forza tutto ciò. Negli ultimi anni più volte è capitato che si parlasse della vendita della società da parte della famiglia Agnelli/Elkann; la prima volta addirittura nel 2006, dopo lo scandalo di Calciopoli. 

DIFFICOLTA' ED INTENZIONI - Nonostante il numero uno bianconero non sia soddisfatto delle condizioni economico-finanziarie del club e si possa essere interrogato sul business del calcio e la sua insostenibilità, con chi, tra i rami meno visibili della famiglia, mugugna sui costi esagerati del “giocattolo” e invita calorosamente John a non metterci più un euro, Elkann, riferisce Tuttosport, non ha preso in esame l'idea di cedere la Juve. Le sue intenzioni sono quelle di ristabilire il sereno nel club, passato da un paio d’anni burrascosi. 

GLI SCENARI - Restano da fronteggiare i problemi economici, gravati ulteriormente dai mancati ricavi della Champions League. Nel 2024 scadrà un bond da 170 milioni, probabilmente da rifinanziare. In questo senso, ci sono due scenari possibili.  Un aumento di capitale o, in alternativa, l’ingresso di un nuovo socio di minoranza. A proposito, nel corso degli ultimi mesi sono state avanzate ipotesi di fondi americani o arabi ma non ci sono riscontri concreti in merito. La situazione verrà esaminata a ottobre, in prossimità dell’assemblea dei soci, quando gli eventuali nuovi scenari verranno illustrati dal presidente Ferrero e dal nuovo gruppo dirigente.