EFFETTO CR7 - La scossa è ovviamente stata rappresentata dall’arrivo di Cristiano Ronaldo: la prima stagione in bianconero di CR7 ha portato circa 70 milioni in più di soli ricavi caratteristici. Inoltre, quest’anno il contratto con lo sponsor tecnico Adidas passerà da 23 a 51 milioni annui, e sono in corso trattative per il rinnovo di quello sottoscritto con Jeep, che dovrebbe arrivare a 40-45 milioni. Restano liberi il retromaglia, la manica e il completo di allenamento. Poi si dovrà pensare ad espandere ancor più il brand in mercati chiave come quello asiatico e americano, monetizzando poi anche l’imponente crescita sui social network, che vedono la Juve dietro solo a Real, Barcellona e Manchester United.
IL DEBITO - Sempre secondo quanto riportato dalla Gazzetta sono contestualmente cresciuti anche i costi, con stipendi e ammortamenti superiori a 450 milioni, e in questo senso non aiutano i cosiddetti esuberi. Il deficit previsto da Banca Imi era di 68 milioni, grazie alle plusvalenze si è ridotto a 40 milioni. Al momento la gestione risulta squilibrata, anche a causa dell’uscita prematura dall’ultima Champions. Rientra così nei piani l’aumento dell’indebitamento finanziario netto, che al 30 giugno ha toccato 464 milioni (un anno prima erano 310). Proprio la crescita dei ricavi ha reso sostenibile il debito: c’è infatti da tenere conto della struttura patrimoniale della Juve, composta sia da un nutrito parco giocatori che da moderne infrastrutture.