E la sensazione, in un'estate che per le trattative bianconere stenta a decollare, è che siano proprio questi ultimi a rappresentare una buona fonte di entrate per le casse del club torinese, notoriamente in difficoltà per via della mancata partecipazione alle prossime coppe europee dovuta alla penalizzazione subita in campionato e alla successiva sentenza della Uefa. Insomma, in questo momento ogni potenziale introito può far buon gioco alla Juve, per cui i cosiddetti "baby" potrebbero contribuire fino al 20-25% della famosa "quota cento (milioni)" della quale si parla ormai da mesi.
Lo dimostra per esempio il caso del classe 2004 Nicolò Turco, prodotto del vivaio bianconero e fresco campione d'Europa con l'Italia Under 19, che Cristiano Giuntoli e colleghi non hanno esitato a cedere al Salisburgo incassando 4 milioni di euro, con una percentuale in caso di rivendita futura; stesso discorso e stessa cifra per il coetaneo Lorenzo Dellavalle, inviato nientedimeno che al Los Angeles FC dell'ex Giorgio Chiellini. E la storia potrebbe presto ripetersi per Luis Hasa, grande protagonista al recente Europeo e destinatario a sua volta di offerte che la Juve, neanche a dirlo, sarebbe pronta a considerare, per quanto l'intenzione del giocatore sarebbe quella di restare a Torino dove si sente parte di un bel progetto di crescita.
Il discorso, poi, si può estendere (e si è effettivamente già esteso) ai più navigati Fabio Miretti, Matias Soulé e Nicolò Rovella, tutti potenzialmente in uscita (in prestito) anche per trovare più minutaggio e fare esperienza. Sul primo, in particolare, è forte la Salernitana, intenzionata però ad abbassare la base di partenza di 15 milioni di euro. Un po' qui e un po' là, dunque, Madama cerca risorse per mettere le basi su cui ricostruire. E i giovani non sono mai stati così importanti.