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I sette in pagella, un gol nello stadio del cuore, il sorriso ritrovato. E' stato un pieno di emozioni, il ritorno a Parma, per Dejan Kulusevski. Che durante il riscaldamento sorrideva pensando al passato, che al termine della gara rideva di gusto immaginando il futuro. Ecco, sì: come riparte dalla rete e dalla prestazione del Tardini? Non così diversamente da come ci era arrivato. Fiducia e lavoro c'erano già prima, ora ha aggiunto un po' di malizia, un pizzico di cattiveria. Sano agonismo e una nuova versione, meno sfavillante ma di certo più concreta. 

UN ALTRO KULU - La sfida è restare così, senza partire per la tangente, e allo stesso tempo senza smarrire il fuoco sacro della qualità che alimenta il suo talento. E' stato un altro Kulusevski, comunque. Più pragmatico e meno imbrigliato sulle sue stesse giocate, attento all'aspetto tattico e non ancora lucido da sprigionarsi negli ultimi 25 metri. L'unica palla che è riuscita a rotolare dalla sua parte, l'ha calciata con una dolcezza fuori dal comune, rendendola divina e cioè lontana dagli atti puramente umani. Non era semplice eppure l'ha imbucata come un biscazziere che passa le giornate al tavolo da biliardo. Un colpo dritto, pure al cuore. Soprattutto al cuore. 

IL RUOLO - Si è dimostrato una soluzione, Dejan. Una in più e non la prima in assoluto. A vent'anni ci deve stare, e la pazienza per le grandi cose sarà fedele compagna di viaggio in una stagione in cui si è ormai abituato a scene da comprimario. Ha un'età per sognare e una squadra in cui razionalizzare è la virtù più importante: Pirlo ha saputo prenderlo nel mezzo, dandogli compiti precisi e lasciandogli la libertà di attaccare lo spazio assecondando il momento e i guizzi. Infine, ha messo da parte il manuale dei giovani campioni e riciclato un vecchio dogma degli inserimenti nei massimi contesti: ogni giorno è una scoperta e da ogni scoperta si cresce. E Kulu ha scoperto di poter essere grande senza cercare per forza la giocata, seguendo esclusivamente il piano pre impostato. Non è un passo banale.