commenta
Per la Fiorentina è la partita, quella più importante e sentita in tutta la stagione. La sfida con la Juve vale un’annata per i viola. Un’aspettativa che spesso sfocia in polemiche, come accaduto oggi, con Commisso che ha riversato l’ira funesta su Nedved e tutta la Juve. Una rivalità, quella tra le due squadre, che ha origini lontane. 

Il 7 ottobre 1928 la Juve annienta l’allora Fiorentina con il punteggio di 11-0. Un disonore che i viola non hanno mai dimenticato. Ma è il 1982 l’anno che ha diviso, forse per sempre, le due squadre. All’ultima giornata le due squadre sono infatti prime, a pari punti: la Juve negli ultimi 90’ vince a Catanzaro grazie ad un rigore trasformato da Brady, mentre la Fiorentina pareggiò 0-0 con un gol annullato a Graziani. Scudetto alla Juve e viola infuriati.

Polemiche e l’inizio di un astio che dura ancora oggi tra le due tifoserie, alimentato anche dalla semifinale di Coppa UEFA del 1990, con l’arbitro della sfida d’andata (vinta 3-1 dai bianconeri), accusato di aver convalidato una rete irregolare. Poi, al ritorno, la Fiorentina è costretta dalla Uefa a giocare in campo neutro, ad Avellino, per l’inagibilità del Franchi. Finì 0-0, passò la Juve. Poi lo sgarbo più grande, Roberto Baggio. Idolo indiscusso della Fiesole, il Divin Codino viene venduto proprio alla Juve, scatenando proteste e rabbia tra i tifosi viola. Fino alla scena divenuta famosa, con Baggio che, tornato al Franchi in bianconero, si rifiuta di calciare un rigore contro la sua ex squadra. Polemiche e passione, che oggi hanno vissuto un nuovo capitolo di questa decennale rivalità.