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Federico Chiesa è tornato a segnare. Non lo faceva da settembre, almeno con la maglia della Juve, ma su rigore è tornato a colpire, più di tre anni dopo l'ultima volta. La prima rete dal dischetto con i bianconeri dopo i rigori calciati con la Fiorentina nel 2019/2020. Non riusciva a sbloccarsi e l'ha dovuto fare da "palla da fermo", pur essendo il vero giocatore in grado di poter cambiare tutto in una partita per la Juventus, con una semplice giocata. Da lui, però, tutti si aspettano più gol e più assist, perché le sorti bianconere dipendono da questo, anche se certamente continuando così arriveranno.

CAPITOLO RINNOVO - Decisivo in campo, da trattenere fuori. Perché in tutto questo continuano i discorsi per il rinnovo di contratto, insieme a quello di Dusan Vlahovic e di Adrien Rabiot il più delicato da affrontare, ma anche quello che sembra più vicino a entrare nel vivo delle trattative. Un incontro, importante anche se non decisivo, tra la dirigenza bianconera e il suo agente Fali Ramadani è in programma entro la fine di dicembre. Per capire dove potersi incontrare per colmare la distanza tra domanda e offerta, sia in termini di ingaggio che di durata contrattuale. L'accordo attuale è in scadenza al 30 giugno 2025, per evitare di trasformare il mercato in un fattore negativo è necessario prolungare al più presto. Di un solo anno secondo l'entourage del giocatore, almeno due dice la Juve. Uno sforzo per lo stipendio sembra necessario, perché il club puntava a confermare i 6 milioni netti bonus inclusi attuali, ma un passo verso l'alto per avvicinare gli ingaggi degli altri top già presenti in rosa sembra inevitabile. C'è da trattare, ma c'è anche la voglia di arrivare a una fumata bianca.