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Come una classe di Filosofia, che si divide tra le teorie di Hegel e quelle di Kant. Ecco, magari non proprio così, ma ieri sera è emersa una spaccatura filosofica all’interno dello spogliatoio della Juventus dove, ovviamente, per filosofia si intende quella di gioco. Uno degli obiettivi di Massimiliano Allegri, negli ultimi mesi, è stato quello di riportare compattezza al reparto difensivo, non prendere gol è stato il mantra: “Riacquisita la solidità, un passetto alla volta, miglioreremo alzando il baricentro”. Una scelta che, per alcune partite, è sembrata pagare, ma che all’esame dei risultati si è dimostrata fallimentare. Non sono più i tempi della BBC; oggi, se la Juve si chiude, è fragile come una lastra di vetro, e prende puntualmente gol. Speculare non serve, alzare le barricate non paga.
 
IERI SERA – Da Locatelli a, soprattutto Dybala, nelle voci post Zenit i calciatori hanno lasciato intendere la propria soddisfazione, per un gioco più offensivo: “Se rischi un po' puoi subire gol, - ha detto il numero 10 della Juventus - ma hai più gente in area e puoi concludere con successo l'azione con più facilità. Oggi siamo stati bravi e potevamo segnare ancora di più”. Un’idea di gioco e di approccio diversa, rispetto a quella appoggiata dalla vecchia guardia: una spaccatura sull’idea di gioco da seguire.
 
EQUILIBRIO – Niente di grave, si intenda. Niente di strano all’interno di un collettivo che cerca la chiave per ritrovarsi e collezionare vittorie e prestazioni convincenti. Ad Allegri, adesso, il compito più delicato, trovare equilibrio e un compromesso tra le due parti. Non ci sono più squadre che hanno paura di affrontare la Juventus, che rinunciano a giocare e si piazzano dietro la linea della palla. I bianconeri non possono attaccare per 90 minuti, vanno gestite le diverse situazioni di gara, ma non possono nemmeno più permettersi di arroccarsi nella propria area e difendere il risultato: il cortomuso non paga più, la BBC non esiste più, tempi gloriosi, ma andati.