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Alla fine, l'assist di Pellegrini più quello del campionato. La Juve non finisce a distanza siderale dal quarto posto nonostante il pari di Venezia e deve ringraziare il passo falsissimo del Napoli e ancora una volta un Empoli superiore a ogni aspettativa. Anche i bianconeri l'hanno provato sulla propria pelle: certe squadre non fanno prigionieri. E questo è un campionato strano, particolare, senza un reale padrone. Padrone che non sarà la Juve: troppi problemi. Ma non per questo occorre smettere di credere al quarto posto. 

DUE MESI PER CAPIRE - Al giro di boa, la squadra di Allegri ha capito i problemi che l'affliggono. Ora deve realizzare il percorso per risolverli. Primo punto: a Bologna e con il Cagliari occorre necessariamente vincere, senza fare scherzi o complicarsi la vita. A quel punto, la pausa per ricaricare le pile e il mese di gennaio fondamentale per capire le dimensioni di questo club: Napoli e Roma in campionato, la Supercoppa che può dare un booster, l'Udinese e il Milan per chiudere i primi trenta giorni dell'anno. Fondamentali. Quasi impossibile vincerle tutte, ma certamente con gli scontri diretti qualcosa può cambiare. L'importante sarà arrivare a San Valentino, contro l'Atalanta, con convinzione e forza, prima del nuovo rush contro le piccole. A quel punto, sarà una Juventus guarita?