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Radu Dragusin, difensore bianconero classe 2002, attualmente in prestito alla Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista al canale rumeno PlaySport raccontandosi a 360 gradi, con numerosi riferimenti alla sua esperienza alla Juve.

BILANCIO ANNUALE - "In realtà inizierei con la fine del 2020, che ha coinciso con l'esordio nella prima squadra della Juventus. È un momento che non dimenticherò mai, perché è lì che è iniziato il mio viaggio nel grande calcio. Da allora ho iniziato ad abituarmi più spesso, a capire come stanno le cose e come ci si deve comportare in uno spogliatoio o negli allenamenti con grandi campioni. Nel complesso, vorrei trasmettere una nota positiva a questo 2021. Ma voglio crescere ulteriormente, progredire ogni giorno".

INSIEME AI MIGLIORI - "Il punto è che una volta capito dove sei e a quale gruppo appartieni, devi rimanere a quel livello. Se scivoli e non tieni la barra alta, ti eliminerai. Nessuno ti dice di farti da parte".

UN 'NUOVO' RADU - "In Italia fai parte di un ambiente che ti crea le condizioni e ti fornisce tutte le strutture per svilupparti ai massimi livelli. Il fitness è una delle priorità. Lì ho iniziato ad allenarmi usando i pesi, prendendo proteine e integratori. Segui un menù stabilito da un nutrizionista. Ci sono dettagli che fanno la differenza. Ho guadagnato molta massa muscolare. Mi sono sviluppato molto bene per il calcio straniero".

CHIELLINI, BONUCCI E DE LIGT - "C'è da tantissimo da imparare da Chiellini e Bonucci. Se devo scegliere un loro consiglio, sarebbe quello di tenere i piedi per terra. Bonucci è il direttore della difesa, quasi un trequartista, da lui vengono tanti palloni. Ha una visione incredibile del gioco. Chiellini è un guerriero, anche se non ne ha l'aspetto. Osservalo da vicino durante le partite e scoprirai la fame con cui si difende. Ma dopo le partite, diventa la persona più "calorosa" possibile. È il capitano della Juve, l'uomo che raccoglie tutti intorno a sé. Vorrei diventare metà Bonucci e metà Chiellini! De Ligt? Una bestia! Nonostante sia molto sviluppato fisicamente, ha una velocità incredibile. Un atleta perfetto!".

CON CR7 - "Una volta insieme abbiamo ottenuto i migliori risultati in un test di velocità di 40 metri. Essendo il più giovane del gruppo, i miei compagni mi prendevano in giro, ma in senso positivo, ovviamente. Poi, mentre ero in palestra con la squadra, Ronaldo mi ha detto che lo aveva chiamato il presidente dello Sporting Lisbona perchè era interessato a me, sapendo che ero in un momento in cui dovevamo decidere se lasciare la Juve. Gli dissi che era tutto da vedere, non sapevo ancora cosa sarebbe successo dopo. Ronaldo era rispettato da tutti, ma non ci ha mai disprezzato. Potevi avvicinarlo con qualsiasi domanda, non era affatto un ragazzo intoccabile".

GLI ATTACCANTI BIANCONERI - "Chiesa è una motocicletta! Molto veloce, con un'improbabile frequenza di passi. Difficile difendersi davanti a lui. Ronaldo è il migliore di tutti i tempi, fantastico. Dybala è un puro playmaker. Quando ha la palla tra i piedi, ne fa quello che vuole. Può mandare il miglior cross, un assist da manuale, ti guarda e manda la palla nella direzione opposta, perfettamente. Morata? È difficile da definire perché è molto mobile. Adesso è qui, in una frazione di secondo ha cambiato posizione. Sa quando e dove attaccare. Una volpe".

PIRLO - "Gli sarò sempre grato per aver creduto così tanto in me. Mi ha dato l'opportunità di provare il mondo reale del calcio. È una persona incredibile, sappiamo cosa significa per l'Italia, per il pianeta intero. Un gentiluomo, con un carattere molto elegante. Non l'ho mai visto urlare come fanno gli altri tecnici. Il suo modo di parlare calmo era quello che ti caricava positivamente. Ed è interessante che mi abbia offerto il debutto alla Juve proprio contro la Dinamo Kiev, la squadra allenata da Lucescu, suo maestro fin dalla giovinezza. Una felice coincidenza!".

TATTICA ITALIANA - "Da quando ho giocato nell'U17 della Juventus ho capito cosa significano tattica, organizzazione, disciplina. Come si muovono le linee, come devi posizionarti verso il tuo compagno, come piegarti, come formare dei triangoli. Se fai bene queste cose dall'età di 17-18 anni, ti restano in testa ed è più facile adattarsi al livello della Serie A. Una volta colti i segreti della tattica in Italia, puoi giocare tranquillamente ovunque nel mondo come un difensore centrale".

IN NAZIONALE - "L'Italia non è un'opzione per me. Sono nato in Romania, voglio avere l'opportunità di giocare per la Nazionale del mio Paese, perché il mondo veda che salgo dal livello dell'U21. Spero di passare presto alla Nazionale maggiore, ma il momento lo deciderà l'allenatore".