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C’è tanta curiosità di osservare Andrea Pirlo, che dirigerà la Juventusda una cabina di regia diversa da quella che ci ha sempre abituato. Da pittore sul campo ad allenatore, si spera con un paragone tanto eccelso quanto quelli usati per la sua carriera da calciatore. La prima avventura da tecnico, che per la verità non parte nei migliori dei modi. Infatti, nel gruppo che si presenterà domani alla Continassa non ci saranno Dybala, Khedria e De Ligt. Ma soprattutto la difesa merita una menzione particolare

DIFESA FRAGILE – Prima di poter disporre del pacchetto difensivo al completo, Pirlo dovrà aspettare del tempo. Per l’appunto, il gigante olandese resterà fuori almeno fino all’inizio dei gironi della prossima Champions League (21/22 ottobre), in seguito all’operazione alla spalla da cui deve recuperare. Tolto De Ligt, pilastro della retroguardia, il parco centrali è composto da Bonucci, Demiral, Chiellini e Rugani. Il primo e l’ultimo sono pronti a livello fisico, anche se l’ex Empoli è più sul mercato che dentro il progetto tecnico. I dubbi sulla tenuta fisica nascono invece sul turco e sul capitano della Juve. 

DEMIRAL E CHIELLINI A RILENTO? - Entrambi sono reduci da una stagione in cui hanno riportato la rottura del legamento crociato, il primo a settembre il secondo a gennaio. Chiellini nel post-lockdown ha rispettato un programma di riatletizzazione condizionato da un problema muscolare. In sintesi, solo 45’ contro il Sassuolo il 15 luglio. Demiral invece ha sfruttato la pausa forzata per accelerare i tempi di recupero, testando nuovamente il campo contro la Roma, ad un girone di distanza da quel fatale 12 gennaio. Entrambi hanno anticipato la squadra, sono al lavoro già da qualche giorno consci di dover rincorre per acquisire una perfetta condizione fisica entro il 19 settembre, data di inizio del campionato 2020-21. Situazione non allarmante, sia chiaro, ma per Pirlo la strada di partenza è un po’ più sterrata del previsto.