A scanso di equivoci, Danilo l'ha precisato: l'arroganza di cui parla va assolutamente intesa in senso buono, come quella mentalità necessaria per riportare la Juve in alto, da coltivare tutti i giorni in allenamento e da trasferire poi nelle partite, tanto nella metà campo avversaria quando c'è da attaccare, tanto nella propria parte di rettangolo di gioco quando c'è da fare possesso o difendere. Ed ecco quindi che il termine diventa anche sinonimo di forza mentale, cinismo, consapevolezza dei propri mezzi, di un "occhio della tigre" che i bianconeri, pur nelle difficoltà, non dovranno più sostituire con una paura che non si addice alla sua storia, al suo prestigio. Danilo lo ha capito, da campione qual è gli è bastato poco. A lui, ora, il compito di trasmettere il concetto ai più giovani e ai nuovi arrivati. Perché Juve deve tornare a fare rima con vittoria, il prima possibile.
Juve, Danilo ha ragione: per vincere devi essere arrogante! Ecco che cosa intende il brasiliano
Prima ai canali ufficiali del club, poi ai microfoni di Tuttosport. Pubblicamente lo ha già ribadito due volte Danilo, quasi a voler rimarcare il concetto con forza, per chi magari pensava di aver capito male: la Juve deve essere arrogante, o meglio deve tornare ad esserlo, perché il brasiliano - uno dei leader del "nuovo corso" - sa bene che questa dote la Vecchia Signora ce l'ha nel DNA e deve soltanto farla riemergere da ciò che resta di due anni complicati, in cui della squadra bianconera, quella vera, si è vista soltanto una timida ombra.
A scanso di equivoci, Danilo l'ha precisato: l'arroganza di cui parla va assolutamente intesa in senso buono, come quella mentalità necessaria per riportare la Juve in alto, da coltivare tutti i giorni in allenamento e da trasferire poi nelle partite, tanto nella metà campo avversaria quando c'è da attaccare, tanto nella propria parte di rettangolo di gioco quando c'è da fare possesso o difendere. Ed ecco quindi che il termine diventa anche sinonimo di forza mentale, cinismo, consapevolezza dei propri mezzi, di un "occhio della tigre" che i bianconeri, pur nelle difficoltà, non dovranno più sostituire con una paura che non si addice alla sua storia, al suo prestigio. Danilo lo ha capito, da campione qual è gli è bastato poco. A lui, ora, il compito di trasmettere il concetto ai più giovani e ai nuovi arrivati. Perché Juve deve tornare a fare rima con vittoria, il prima possibile.
A scanso di equivoci, Danilo l'ha precisato: l'arroganza di cui parla va assolutamente intesa in senso buono, come quella mentalità necessaria per riportare la Juve in alto, da coltivare tutti i giorni in allenamento e da trasferire poi nelle partite, tanto nella metà campo avversaria quando c'è da attaccare, tanto nella propria parte di rettangolo di gioco quando c'è da fare possesso o difendere. Ed ecco quindi che il termine diventa anche sinonimo di forza mentale, cinismo, consapevolezza dei propri mezzi, di un "occhio della tigre" che i bianconeri, pur nelle difficoltà, non dovranno più sostituire con una paura che non si addice alla sua storia, al suo prestigio. Danilo lo ha capito, da campione qual è gli è bastato poco. A lui, ora, il compito di trasmettere il concetto ai più giovani e ai nuovi arrivati. Perché Juve deve tornare a fare rima con vittoria, il prima possibile.