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La Juventus uscita dall'Allianz Stadium dopo l'1-1 con l'Atalanta si è ritrovata malata di pareggite, ma anche a un buon punto nel processo di crescita. Almeno da un punto di vista puramente del gioco. Insomma, appare sempre più evidente che le idee di Pirlo esistono e sono concrete. Ma ci sono ancora una serie di aspetti da sistemare perché tali principi tecnico-tattici si concretizzino in risultati.

A fare una rassegna dei tre aspetti fondamentali è oggi Tuttosport:

BLACKOUT MENTALI E SCARSO CINISMO - A tratti la squadra si perde in un bicchier d'acqua: passaggi sbagliati, leggerezze dentro l'area, opposizioni troppo morbide. Qualcosa che può portare a episodi sfavorevoli, i famosi dettagli che fanno la differenza tra i 3 punti e il punticino. Che permettono agli avversari di raggiungerti in tre occasioni dopo che vai in vantaggio. E questa caratteristica si traduce a volte anche davanti, quando si vedono certe occasioni fallite da buona posizione per sufficienza o voglia di strafare.

RONALDO DIPENDENZA - Sarà scontato, sarà banale, ma senza CR7 è un'altra squadra e, quando il fuoriclasse portoghese si prende un metaforico turno di riposo sul campo come contro la Dea, occorre avere soluzioni alternative. Non è possibile che una big come la Juve sia quasi un'altra squadra senza il suo uomo-chiave.

POCHI TIRI DA FUORI - Ok gli inserimenti, ok la ricerca della qualità, ma un top team sa anche vincere le partite esplorando le soluzioni legate al tiro da fuori area: solo due contro l'Atalanta e altrettante col Genoa.