10
L’assist alla linea difensiva della Juventus è arrivato direttamente dall’Olimpico. Se si dimenticasse per un attimo la brutta sconfitta, ci sarebbe quasi da sorridere per il modo lineare con il quale gli eventi si sono sviluppati, ma andiamo con ordine.
 
Nel pre-partita, Francesco Calvo è stato un fiume in piena. Alla domanda sulla squalifica per un turno della curva della Juventus, dopo gli episodi di razzismo contro Lukaku, il dirigente bianconero ha prima annunciato che il club sta valutando il ricorso e poi snocciolato i punti della linea difensiva. Tra questi, il fatto che i cori si sarebbero sentiti nel secondo tempo, ma nessuno dalla federazione ha invitato la Juventus ad attuare il protocollo antirazzista. Ovvero, far parlare lo speaker in modo che invitasse il pubblico presente ad astenersi dal becerume razzista che si è poi visto e sentito in alcuni video. Per l’appunto, se i cori erano così chiari e si sono sentiti, perché nessuno ha fatto intervenire la Juve?
 
Parlavamo degli eventi che darebbero ragione alla Juve. Dopo poco più di un’ora dalle parole di Calvo, la conferma di quanto detto dal dirigente bianconero. Cuadrado esce dal campo e in sottofondo per chi era collegato in tv – più chiaramente per chi si trovava nell’impianto romano -, si sentono ululati razzisti. Questa volta lo speaker dello stadio interviene, attuando quel protocollo antirazzista di cui parlava Calvo.
 
Ancora una volta, dunque, sembra essere l’impatto mediatico dell’evento a definire le linee guida della giustizia sportiva. Ancora una volta, due pesi e due misure. Difficile, quindi, non dare ragione a Massimo Mauro: “Mi sembra chiaro che la Juventus abbia un problema col sistema calcio”. Sarebbe però da girare: sembra chiaro che il sistema calcio abbia un problema con la Juventus.