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C'è la strategia comunicativa, di Massimiliano Allegri e della società, che "guardano" ancora al quinto posto e non al primo. C'è qualche segnale dei giocatori, che anche nelle parole iniziano ad aprire al "sogno" scudetto. C'è l'entusiasmo dell'ambiente, inevitabile dopo la vittoria a San Siro e quella sofferta con il Verona. E poi ci sono i numeri, questa Juve è da scudetto?

QUOTA 87/88 - In generale, per dare valore al successo con il Milan, era necessario per bianconeri non fare passi falsi ieri sera. Un pareggio, se pur sfortunato, avrebbe spento subito l'entusiasmo e i discorsi in chiave scudetto. Il gol di Andrea Cambiaso invece, li tiene aperti e più caldi che mai. Dopo 10 partite, la Juve è a 23 punti, con una media quindi di 2,3 punti a match. Continuando così, chiuderebbe il campionato a 87/88 punti, con concrete chance quindi di arrivare davanti a tutte. L'anno scorso il Napoli toccò quota 90 ma la seconda classificata finì a soli 74 punti. Due anni fa il Milan vinse facendo 86 punti e per l'ultimo scudetto bianconero, quello di Maurizio Sarri, bastarono 83 punti. Evidente quindi, che dopo più di 1/4 del campionato, la Juve ha un ritmo da scudetto.

DA SCUDETTO - A livello di punti, la Juve c'è. A livello difensivo, anche. Solo 6 gol subiti in 10 giornate, una media poco superiore a 1 gol concesso ogni due partite, nonostante le quattro reti subite con il Sassuolo. Tutte le ultime vincitrici del campionato, hanno avuto una difesa meno solida di quella mostrata dalla squadra di Allegri fino ad ora. Bisogna tornare indietro al 2017/2018 per avere dati di questo tipo. Anche in quel caso, era la Juve di Allegri che vinse il campionato con una media di gol subiti di 0.63. 

NON DA SCUDETTO - Cosa ancora lascia dubbi invece è l'attacco, che a volte produce poco ed altre volte, come contro il Verona, non concretizza le occasioni, al di là dei gol annullati. Con 16 gol fatti, la Juve è lontana dall'Inter (24 reti con una partita in meno). Sarebbero 61 i gol fatti a fine stagione mantenendo questo ritmo. Numeri che difficilmente possono bastare per sognare in grande.