Milik è arrivato a Torino con addosso l’etichetta di vice Vlahovic, sotto l’etichetta sembrava già scritta la sua storia: qualche minuto in campo nei finali o nelle partite di secondo piano, quando al serbo sarebbe servito rifiatare. Esperienza, qualità tecnica, fiuto del gol, capacità di legare i reparti: così Milik ha conquistato, fin da subito, la fiducia di Allegri che ha deciso di puntare su di lui. Fiducia ripagata perché in 4 partite ha segnato 2 gol, 3 se contiamo quello contro la Salernitana.
E torniamo alla serata di Juventus-Salernitana. La vena che si chiude, il cervello che non risponde perché a prendere i comandi è il cuore. Già ammonito Milik esplode di gioia, si toglie la maglia – gesto che gli varrà l’espulsione – e va esultare con compagni e tifosi. Una fotografia che racconta tutta la fame di riscatto del polacco, la voglia di tornare protagonista in Italia e in Europa e di mettersi definitivamente alle spalle i problemi fisici. Su questa fame punta Allegri e tutta la Juventus: dopo l’arrivo in sordina, le prime settimane a Torino fanno ben sperare per il futuro.