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"Ora è super determinante, ma ci saranno momenti in cui le giocate non gli verranno. Sulla strada per diventare campioni si attraversano anche questi passaggi". Soltanto qualche giorno fa l'ex Claudio Marchisio parlava così di Federico Chiesa, esaltandolo per le recenti prestazioni con la Juventus e la Nazionale, ma con l'avvertimento, allo stesso tempo, a mettere in conto qualche possibile giornata storta, inevitabile per un giovane in rampa di lancio. Ecco, una di queste è arrivata - per la prima volta in stagione - nel big match di domenica sera contro la Roma: un passaggio a vuoto per il numero 22 bianconero, premiato a inizio serata come MVP del mese ma protagonista di una prestazione decisamente opaca, condita anche da alcuni errori a cui non ha saputo reagire. Niente di stratosferico, sia chiaro, ma certamente qualcosa di insolito per lui che finora in questa stagione si era sempre contraddistinto tra i migliori in campo, spesso rasentando la perfezione con giocate di livello e una leadership incontrastata. 
Nulla di grave, lo ribadiamo, a differenza dell'errore di un altro bianconero che in questa prima parte d'annata sportiva, proprio come Chiesa, aveva sempre rappresentato una garanzia per la squadra: si tratta di Giorgio Chiellini, autore di quell'uscita pericolosa e insensata che ha poi portato all'episodio da cui è scaturito il rigore per la Roma, che avrebbe potuto compromettere l'intera partita. Anche l'intoccabile difensore, che la famosa strada per diventare campioni l'ha percorsa ormai da tempo, è apparso "umano", imperfetto come il compagno di tredici anni più giovane con cui ha condiviso una serata poco felice e l'insufficienza in pagella. Cose che capitano, anche ai migliori. L'occasione per rialzarsi è dietro l'angolo e ha il dolce sapore della Champions...