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Lo sappiamo tutti: lo scotto dell'inizio shock dello scorso anno dovrà essere superato in fretta, perché la Juve si gioca pezzi di destino partita dopo partita, poco importa se prima o dopo. Dal calendario 2022-2023 emerge però un dato interessante: quei famosi filotti sui quali si basano le "rimonte" allegriane - probabilmente il vero motivo per il quale lo troviamo ancora sulla panchina bianconera - sono sostanzialmente spariti. La Juventus avrà sì partite abbordabili e più o meno in fila, ma saranno poche. Due, al limite tre consecutive. Non di più. 

UN CAMPIONATO MATURO - Cosa servirà? Intanto, vincere gli scontri diretti, soprattutto nei momenti cruciali della stagione. Ammesso e non concesso che l'obiettivo sia vincere, o comunque giocarsela, la Juve si ritroverà in un momento critico con "soli" tre scontri diretti nelle ultime 8 giornate, quando il clima si fa caldo, concretamente e metaforicamente. Napoli e Milan in casa, l'Atalanta a Bergamo: partite in cui i tre punti potranno pesare certamente di più. Sul resto, una navigazione da crociera può fare la differenza. A patto di non sbagliare le partite da non sbagliare (medio-piccole, per capirci) e di provare qualche colpo gobbo con le big, in particolare in trasferta. 

L'INIZIO - Sassuolo in casa è tutto sommato un buon test, contro una squadra veloce e spigliata; a Genova, con la Samp, si comincia da un campo spesso ostico. Mettiamola così: tutto è propedeutico per il primo big match, già alla terza giornata: stavolta è la Roma ad arrivare a Torino, e dopo lo Spezia nell'infrasettimanale si farà sul serio anche a Firenze. Eccole qui, le prime e "dannate" cinque giornate. Impossibile, il bottino pieno? Al Franchi ci sarà un clima rovente, tutto il resto deve essere alla portata di una squadra da scudetto. Passerà tanto anche dall'approccio: sembra una banalità, ma fa tutta la differenza del mondo.