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La corsa Scudetto si infiamma, con tre squadre in un punto a contendersi la vetta. Juventus, Inter e Lazio stanno vivendo momenti completamente differenti, così un bilancio sembra quasi obbligatorio, dopo che i bianconeri hanno perso a Verona, concedendo alle inseguitrici l'opportunità di accorciare. Se a ciò si aggiunge la grande prova di forza dell'Inter nel derby di Milano ed il successo nel difficile campo del Parma della Lazio (0 a 1), ecco che sembrerebbe facile stilare la lista delle favorite. Eppure, ci sono pro e contro che vanno presi in esame, perché non è tutto oro quel che luccica e perché, a scanso di momenti di forma altalenanti, non tutte e tre partono allo stesso livello tecnico. 

JUVENTUS - Infatti, e su questo ci piove poco, si può dire tutto, ma non che la rosa della Juventus non sia all'altezza. Al netto degli appannamenti, i valori tecnici sono ancora un punto a favore dei bianconeri, che a differenza di Inter e Lazio possono anche contare su un gruppo mentalmente più abituato al successo. Non sono aspetti di poco conto, che vanno quindi ad aggiungersi alla lista dei pregi di questa squadra. Pregi, ma anche vantaggi. Infatti, i prossimi due scontri diretti la Juventus li giocherà in casa e, in una corsa Scudetto contenuta in così pochi punti, tenersi dietro le concorrenti grazie ai risultati migliori nei testa a testa fa non poca differenza. Infine, c'è Ronaldo, che segna da dieci giornate consecutive a prescindere dal rendimento del resto della squadra. Nei momenti di appannamento, la sua luce è più importante dei fendinebbia in Val Padana. Le note negative, però, sono sotto gli occhi di tutti: il gioco che non è degno di questo nome su tutti, che si riflette nella poca costanza che i bianconeri hanno dimostrato sinora, a prescindere dai risultati. Inoltre, la Juventus ha la peggior difesa delle tre, una tendenza sottolineata dai numeri, certo, ma anche dal rendimento: le rimonte subite sono una testimonianza. 

INTER - Dal canto suo, l'Inter di Antonio Conte sembra essersi messa alle spalle, con il derby, la pareggite che ne ha contraddistinto il mese di gennaio. La squadra sembra essere uscita più fresca dal mercato, sicuramente rinnovata, con colpi mirati ed uno, come Christian Eriksen, in grado di riaccendere l'ambiente. Inoltre, i nerazzurri giocano senza la pressione della sconfitta, del fallimento, e per una squadra vincente come l'Inter, approcciare ad una stagione senza nulla da perdere, può essere un vantaggio. Specialmente, perché queste sono il tipo di motivazioni che Conte prova a trasmettere ai suoi giocatori e senz'altro il tecnico salentino rappresenta un "pro" nella corsa Scudetto. Al contrario, invece, l'Europa League può essere un problema - impegni ravvicinati rispetto ai tempi della Champions, oltreché un turno in più di eliminazione. Con un attacco corto e vincolato ai gol della coppia Lukaku-Lautaro, le troppe partite potrebbero far perdere lucidità ad una squadra sinora alquanto cinica. Infine, pesa la sconfitta di San Siro contro la Juve in ottobre: uno scontro diretto che i nerazzurri potrebbero pagare molto caro, in attesa del ritorno.

LAZIO - I biancocelesti sono forse la squadra con meno preoccupazioni di tutte, visto che nessuno si sarebbe aspettato di vederli competere per il titolo. Questo però, si riflette sui valori individuali di una squadra complessivamente inferiore, rispetto alle altre due. Per forza di cose, non essendo stata programmata per vincere, o provarci almeno. Eppure, la Lazio ha trovato solidità a centrocampo, con Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Luis Alberto implacabili, mentre ha in Immobile il suo personale "Ronaldo" per incidenza gol/risultati. In più, non ha coppe che la possano distrarre, oltre allo scontro diretta al momento a favore con la Juventus (e non con l'Inter, però). Insomma, aver battuto due volte su due i Campioni d'Italia conta come un valore aggiunto, mentre gli uomini contati e la poca abitudine a stare così in alto potrebbero incidere parecchio.