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Gli occhi non mentono mai. Anzi, spesso raccontano molte più verità di quante si possano trasmettere a parole. È stato proprio così sabato sera con Nicolò Fagioli, sostituito all'85' del match contro la Lazio per lasciare posto a Fabio Miretti, dopo una gara non esaltante ma comunque sostanzialmente priva di errori. E allora perché quell'espressione delusa - quasi rassegnata - che non è sfuggita alle telecamere presenti allo Stadio Olimpico? Sicuramente per il rammarico di non aver riportato la Juve sul pareggio, con quel sinistro al volo che proprio nel finale ha spedito alto, dopo una bella azione collettiva con una pregevole giocata di Angel Di Maria.
TUTTO NEGLI OCCHI - Il centrocampista classe 2001, che sta trovando sempre più continuità, avrebbe voluto di più, avrebbe voluto il gol. Lo dicevano i suoi occhi, che dalla panchina parlavano in silenzio mentre lui scuoteva la testa e con le labbra sussurrava tra sè e sè: "L'ho presa male". Dispiacere, dunque, ma anche la consapevolezza di poter fare di più, come ha dimostrato in questa sua prima stagione in bianconero facendo capire che sì, alla Juve merita di starci. Un gol (comunque difficile) sbagliato non può cambiare il giudizio su un giocatore. Soprattutto se ha 22 anni, e se nei suoi occhi si legge la "rabbia" tipica di chi vuole sempre di più. In primis da se stesso.