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La musichetta si sente già. E' il giorno della Champions League e fa tutta la differenza del mondo. La Juve deve recuperare il 2-1 subito all'andata e non c'è modo o altra soluzione: con i lusitani bisogna vincere, facendo attenzione a non subire gol. La Gazzetta dello Sport in edicola ha elencato cinque motivi per i quali questo è più di un ottavo di Champions League. Determina presente e futuro di questa squadra. 

IL SOGNO - E' chiaro che occorra partire dall'ossessione alla base: la Champions è il desiderio di questa squadra da oltre 25 anni e quest'anno, nonostante i rinnovamenti, non fa certo eccezione. "La Grande Coppa è l’obiettivo centrale dell’era di Andrea Agnelli, per tanti juventini il grande desiderio da esprimere a occhi chiusi il primo dell’anno", scrive Gazzetta. E Ronaldo, del resto, è stato preso per questo: due parole che vanno a braccetto, Cristiano e Champions. Da quando c'è lui, però, la Juve si è fermata ai quarti e agli ottavi. Uscire col Porto sarebbe molto dura da digerire. 

SENATORI E PIRLO - C'era, Andrea Pirlo, nella penultima finale della storia bianconera, a Berlino. Quelle lacrime non si scordano. Andrea è tornato con una missione e con un gioco molto europeo: é un tecnico moderno perché guarda a lunghissimo raggio. Andare avanti poi darebbe forza alla scommessa di Agnelli e alla fiducia dei senatori: a Buffon, Chiellini e Bonucci, manca solo il traguardo europeo. 

IL BILANCIO - Infine, una questione di soldi. La Champions è fondamentale per il bilancio che potrebbe chiudersi con un rosso di 200 milioni. Racconta Gazzetta: "L’accesso ai quarti porterebbe 10,5 milioni, con ulteriori premi da 12 milioni per le semifinali, 15 per la finale e 19 per la vittoria nella Coppa. Al netto di possibili riduzioni, fanno 56,5 milioni potenziali all’orizzonte, più eventuale aumento del market pool. Non pochi".