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Rodrigo Bentancur è stato uno dei giocatori più bersagliati dall'opinione pubblica bianconera in questo inizio stagione della Juventus. Accusato di essere perennemente sotto tono, non in grado di dare alcun valore aggiunto nei meccanismi di Pirlo. Fermo restando che forse qualche critica era comunque eccessiva, poiché non tiene conto del "lavoro oscuro" in copertura che l'uruguayano interpreta con costanza, ieri contro l'Atalanta sembra essersi acceso un interruttore...

TERAPIA D'URTO - Purtroppo, l'innesco di questo interruttore è stato un evento poco piacevole per tutti: l'uscita dal campo di un dolorante Arthur. Alla fine si tratta "solo" di una contusione alla coscia destra per il brasiliano, e intanto il suo collega sudamericano si gode una prestazione convincente. Pure all'inizio della sfida dell'Allianz Stadium Bentancur è parso un po' timido, ma quando Arthur ha dovuto lasciare il posto ad Adrien Rabiot, il suo posto in cabina di regia l'ha preso il buon Rodrigo.

STERZATA - Con il "cavallo pazzo" francese (ieri però molto più distratto che dirompente...) a recitare uno spartito più da mezzala, Bentancur ha addossato su di sé la responsabilità dell'impostazione, della prima ricezione dalla difesa, della schermatura. Poi certo, con un avversario che non ti lascia respirare e un compagno di reparto e i due attaccanti in giornata no, i miracoli non li poteva fare. Ma gli elogi di Pirlo nella conferenza post-match non sono casuali.

INFINE - Non è un regista, non è un cursore. È semplicemente Rodrigo Bentancur: un'identità che si era un po' persa in estate, ma che si è riaffermata ieri nel freddo natalizio di Torino. Bienvenido de nuevo!