Una delle domande sull’immediato futuro juventino è: Allegri decide sul mercato? Arrivò anni fa in punta di piedi, circondato dalla diffidenza, dopo il repentino abbandono di Conte, protagonista del riscatto bianconero. Da subito disse “non sono un tipo da caserma”, da subito sembrò uno yes man. Si rivide con Pirlo, che aveva mandato via dal Milan. Era prudente e remissivo. Poi i risultati gli dettero ragione. Come molti colleghi, forse tutti, si sentiva costretto alle conferenze stampa e alle interviste a caldo post partita.
È in questi teatrini che tracima il suo scetticismo fondo, l’inutilità delle opinioni, e in fondo delle teorie calcistiche. Forse anche della capacità degli allenatori di cambiare i giocatori. Per questo lo dicono un gestore: l’importante è non limitarne le capacità. Il problema nasce quando hai giocatori scarsi o quasi. Allora bisogna trovarne altri. Di questi tempi, con questi soldi non è facile. Ce la farà Allegri a dare qualche suggerimento che vada al di là dell’usato sicuro?