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Attenzione attenzione, la Juve ha una nuova "arma". Oddio, definirla nuova forse non è completamente giusto, perché non siamo certo di fronte a un mezzo sconosciuto, bensì a uno che ha già raggiunto il traguardo delle 100 presenze con la Vecchia Signora. Parlare di "sorpresa", però, non è affatto sbagliato. Sì perché, in tutta onestà, chi si sarebbe mai aspettato che Weston McKennie avrebbe potuto essere così utile alla causa bianconera? In fondo è lo stesso giocatore che fino a poche settimane fa era sul mercato, con le valigie in mano e pronto a prendere il primo volo per raggiungere una squadra - una qualsiasi, magari in Premier League - che avrebbe garantito alla Juve un buon tesoretto, senza troppi altri pensieri di sorta.

E invece il destino ha voluto diversamente per il classe 1998 americano, che a Torino ci è rimasto e a Madama sta regalando più soddisfazioni del previsto, almeno a giudicare dalle prime uscite stagionali. L'apice lo ha raggiunto ieri sera contro la Lazio, con una prestazione da 7 (abbondante) in pagella, con una partecipazione attiva a tutti e tre i gol della Juve. La scelta di Massimiliano Allegri di schierarlo a destra al posto di Timothy Weah ha pagato, ma lui ci ha messo del suo garantendo la necessaria copertura difensiva e proponendosi allo stesso tempo in avanti, in una sorta di doppio ruolo che sembra fare esattamente al caso suo.

Bene, bravo, bis. La sensazione, infatti, è che il "maghetto" McKennie possa essere riproposto spesso in quella zona di campo, proprio in alternanza al connazionale. E allora viene da pensare che a volte il destino ci vede davvero giusto, che niente accade per caso. Da possibile partente a titolare spaccapartite: per Weston è cambiato tutto, in meglio. E la Juve sorride, giustamente.