commenta
Fabio Miretti era stata forse l'unica vera nota positiva nell'inizio stagionale della Juventus. Con il finale dell'ultimo anno, il classe 2003 si era conquistato la fiducia di Allegri e della società, guadagnando a tutti gli effetti un posto nella rosa 2022/2023. Non a caso, tra i tre giovani, Fagioli, Rovella e Miretti, quest'ultimo non è mai stato così vicino a lasciare Torino a differenza degli altri due. Una diversa considerazione mostrata fin dalla prima giornata di campionato, quando nonostante il 19enne avesse saltato gran parte della preparazione per gli impegni con l'Italia under 19, Allegri mandò in campo lui nel finale di partita contro il Sassuolo prima degli altri due. Poi lo spezzone di gara a Genova in cui dopo 60 minuti di nulla cosmico della Juve, Miretti entrò e cambiò la partita, mostrando una personalità e una freschezza tecnica e fisica unica in casa bianconera.

IL PUNTO PIÙ ALTO - Contro la Roma non è stata in assoluto la prima da titolare, visto che era sceso in campo dal primo minuto nelle ultime quattro giornate della passata stagione, ma è stata la prima volta in cui Allegri ha fatto capire apertamente che il suo utilizzo non fosse solo per concedere minutaggio e accumulare esperienza ma perché questa squadra aveva davvero bisogno delle qualità e delle caratteristiche di Miretti. E il centrocampista non ha deluso le aspettative, riuscendo ad imporsi anche in un big match e mettendosi al centro del gioco in quella che rimane probabilmente la miglior partita della Juventus, almeno per i primi 60 minuti di gara. Inserimenti, giocate di prima, passaggi mai scontati; era mancato solamente un po' di cattiveria sotto porta ma tutto il resto c'era stato. 

BENFICA MALEDETTO - Dopo la Roma, c'erano stati i 90 minuti contro lo Spezia con anche l'assist a Milik e in generale una centralità sempre più evidente in questa squadra. Poi è arrivata la partita contro il Benfica, maledetta sia per la Juventus, che come ricorda spesso Allegri è stata decisiva in negativo per le prestazioni successive, ma anche per Miretti. Fu suo infatti l'ingenuo fallo in area di rigore che costò il momentaneo pareggio della squadra portoghese. Un errore sicuramente pesante che in aggiunta alla sconfitta pochi giorni dopo a Monza, fu decisivo per le scelte successive del tecnico livornese.

DA TITOLARE AD ALTERNATIVA -  Da quei due ko infatti, Miretti non è più partito titolare, giocando solo 5 minuti nelle due partite contro il Maccabi Haifa e poco di più in campionato. Nel derby, 90 minuti in panchina; altro segnale di come Allegri abbia al momento fatto altre scelte. Un po' perché nei momenti più complicati spesso si è affidato ai giocatori con maggiore esperienza, un po' anche per non bruciare un talento come Fabio e in qualche modo proteggerlo da altri eventuali passaggi a vuoto. Il 19enne adesso è costretto a inseguire i compagni di reparto ma non per questo sarà dimenticato da Allegri, che ha già dimostrato di avere grandi aspettative su di lui; aspettando magari che in casa bianconera torni il sereno e la tranquillità.