commenta
Due buone notizie. La nuova maglia della Juve sembra finalmente fugare ogni dubbio: è bella. Precisa, netta, classica, non presenta quelle innovazioni, tanto care ai “designers”, che durano lo spazio d’un mattino, con le righe tremolanti o, peggio ancora, senza strisce sostituite da una specie di scudo bicolore. Sì, un ritorno al classico e, speriamo, a una stagione meno incerta, meno sperimentale. A un certo punto, anche i sogni, se non si realizzano, è meglio riporli nel cassetto e se  non si può imporre il proprio gioco più saggio adattarsi a quello degli avversari. Insomma, la nuova maglia simbolicamente rimanda a un’idea di squadra più compatta, pragmatica, con meno idee, ma più chiare.

La seconda buona notizia è la vittoria di ieri sera e la relativa conquista della Coppa Italia. La Juve era sfavorita; questo, forse, le ha giovato. Ha saputo soffrire, subire, ripartire e mettere in mostra quel carattere e quella determinazione, quest’anno troppo latitanti. Nonostante che più di mezza Italia tifasse Atalanta, nonostante una televisione di Stato apertamente schierata per i bergamaschi (“perché se lo meritano…perché hanno fatto stagioni straordinarie…perché giocano un calcio stellare”) che ha focalizzato metà della trasmissione sul “rigore non dato a Pessina” e ha tralasciato il calcio di Romero in area a Chiesa, assai più evidente, nonostante l’amaro ingoiato dai telecronisti, nonostante i soliti sospetti insomma, la Juventus “cinica, fortunata, aiutata ecc.” ha vinto con pieno merito. Basta questo per risollevare una stagione mediocre? No, non basta. E basterebbe l’agognato, bramato quarto posto in Campionato? No, nemmeno quello. Sono delle buone medicazioni, ma le ferite restano.

Ripetiamo: stagione mediocre, non fallimentare. L’uscita col Porto, la classifica, le sconfitte con Benevento e Fiorentina, gli stessi errori troppo ripetuti, rimangono episodi emblematici. Pirlo, a nostro avviso, resta ancora una scommessa, ma a questa rosa non servirebbero nemmeno Zidane o Guardiola: non si fanno le nozze con i fichi secchi.