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Molto più di una seconda squadra. Nel corso di questa stagione il progetto della Juve Next Gen si è consolidato sempre di più in termini sia di qualità che di quantità, in una stretta e continua collaborazione con i "grandi" - e dunque con lo staff di Massimiliano Allegri - che ha evidentemente dato i suoi frutti. Basti pensare al recentissimo esordio da titolare - solo l'ultimo di una lunga serie - di Tommaso Barbieri nel massimo campionato italiano, avvenuto domenica nel match contro il Sassuolo dopo i primi minuti in assoluto con la maglia della Juve in Champions League contro il PSG.

DA 10 A 97 - Questo dato, come si può leggere sul sito ufficiale del club, riassume le presenze, nel corso degli anni, dei giocatori provenienti dalla Next Gen (ex Under 23). Si parte da 10 apparizioni nella stagione 2018/19, per poi passare a 14 in quella successiva, 36 nella 2020/21 e 19 nella 21/22. Nell'annata in corso, invece, i "giovani" hanno accumulato ben 97 presenze in Prima Squadra. Nel dettaglio, 31 Nicolò Fagioli e Fabio Miretti, 17 Matias Soulé, 11 Samuel Iling-Junior, 5 Enzo Barrenechea e 2 Tommaso Barbieri. Più in una stagione, dunque, che in tutte le quattro precedenti. Il tutto per un minutaggio che si aggira, sommando tutti i ragazzi impegnati, alla cifra di 4.000 minuti.

AIUTO RECIPROCO - Un aiuto non indifferente, insomma, per Massimiliano Allegri, che in una fase non semplice della stagione - tra infortuni vari e problemi extra campo - ha potuto contare su forze fresche come quelle dei giovani della "Next Generation", lanciando tanti ragazzi sui grandi palcoscenici di Serie A, Coppa Italia, Champions ed Europa League. Fatti concreti, che raccontano come il progetto "sia in crescita costante e sia davvero entrato in una fase intensa e proficua".