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Intervenuto alla Bobo TV, Antonio Cassano è tornato duramente all'attacco di Massimiliano Allegri dopo il pareggio della Juve contro la Sampdoria. Ecco le sue parole: "Il problema è che lui è presuntuoso. E la gente la sua presunzione non riesce a capirla. A lui non gliene frega niente di tutto il mondo, gli scivola tutto addosso. Quando ha avuto quello sfogo... Io non mi stupisco, per il solo fatto che ha tanti amici giornalisti che non gli fanno domande tecniche, tattiche o di calcio, lo fanno parlare, fanno il giochino delle tre carte, sono amici suoi... Se io fossi stato un suo giocatore - non Cassano, uno normale - nello spogliatoio l'avrei ribaltato perchè lui ha parlato di categorie, ha detto che nella sua squadra ci sono giocatori che non possono fare determinate categorie, che non sono giocatori forti: è di una gravità allucinante, con la Sampdoria ha fatto una partita vergognosa con Vlahovic che ha toccato 9 palloni di cui nei primi 45 minuti 3. E Andrea Agnelli ha speso 75 milioni per dargli l'attaccante più forte della Serie A".

E ancora: "Io dico, nello spogliatoio qualcuno avrebbe dovuto dirgli: "Aspetta un attimo, cos'è che volevi dire ieri?". Ci sono delle categorie, perfetto. C'è Angel Di Maria, e noi cosa siamo, scappati di casa? La società quello dovrebbe guardare, dirgli: "Amico, che categorie vuoi?". La squadra era già forte l'anno scorso, quest'anno cosa sono, gli alibi? Rabiot è titolare della Francia, lo volevi mandare via. Vlahovic? Di ventenni c'è solo il norvegese più forte di lui, e non riesce poverino a fare un tiro in porta. Di cosa sto parlando? Bremer poverino, non sapevo che giocatore era! Non posso pensare che fa un liscio del genere, che non sa se va avanti, va indietro... E poi un'altra cosa grave: lui, che ama difendere davanti alla linea di porta... dice che il calcio è andare avanti e non correre indietro. Ma da quando alleni fai giocare la tua squadra sempre negli ultimi venti metri, di cosa stai parlando? Per quello tutte le persone che dovrebbero fargli le domande gli fanno fare la sceneggiata...".