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In questa del 2021, due inchieste hanno sconquassato il mondo del calcio, almeno alle latitudini italiane. L'ultimo scandalo riguarda la presunta evasione fiscale di Fali Ramadani, su cui indaga la Procura di Milano. Qualche settimana addietro, però, era stata la Procura di Torino ad agitare l'ambiente Juve, indagando il club e i suoi vertici per false comunicazioni di società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tuttosport ha fatto il punto della situazione.

A CHE PUNTO SIAMO - L'indagine va avanti. I sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni, insiema al procuratore aggiunto Marco Gianoglio, stanno passando al vaglio il materiale raccolto dalle perquisizioni effettuate nelle scorse settimane per fare chiarezza su tutte le operazioni messe a bilancio nel 2019, 2020, 2021. Nel mirino dei pm le plusvalenze su cui stanno indagando anche Consob e Covisoc già da diversi mesi. 
 
COSA SUCCEDE ADESSO - Tra i due blitz della Guardia di Finanza, la Procura di Torino ha ascoltato alcuni dirigenti bianconeri in qualità di persone informate dei fatti (Cherubini, Arrivabene, Manna, Morganti) oltre a due ex dirigenti indagati che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere (Bertola, Re). Non sarebbero invece ancora stati convocati gli altri indagati tra dirigenti in carica (Agnelli, Nedved, Gabasio, Cerrato) ed ex (Paratici).

LA CARTA RONALDO E... MENDES - Sullo sfondo resta sempre ingombrante la questione Cristiano Ronaldo e la presunta carta a lui collegata, quella "famosa che non deve teoricamente esistere" di cui parlava Gabasio a Cherubini in una telefonata dello scorso 23 settembre. Non è ancora stata trovata. L'inchiesta Prisma, però, va oltre quel documento: non è da escludere la convocazione di Jorge Mendes quando riprenderanno gli interrogatori.