La data cerchiata in rosso sul calendario è quella di venerdì 14 luglio: se la sentenza della camera di controllo del Fai Play arrivasse oltre quel giorno, non ci sarebbero più i tempi tecnici per un eventuale ricorso al Tas. A raccontare lo stato dell’arte, ad oggi, è sempre la Rosea: “Si sapeva che la causa sarebbe stata lunga e complicata. Migliaia di pagine da tradurre, leggere, studiare, analizzare. Un “settlement” appena firmato dai bianconeri a fine 2022, una sanzione di 23 milioni ridotta a 3, l’obbligo di rispettare ogni anno alcuni parametri. Poi le inchieste su plusvalenze e stipendi che hanno cambiato lo scenario. Il “settlement” è in bilico perché di solito, quando è applicata una sanzione, viene interrotto oppure rivisto. Il relatore del panel, Helmut Schwärzler (Lussemburgo), ha finito il suo lavoro e depositato il documento. Il panel ha altri cinque giudici: il presidente è l’americano Gulati, la vice è la slovena Bosniak, quindi lo spagnolo Beltran, l’inglese Bolingbroke e il tedesco Franck (l’italiano Di Siena, per ovvie ragioni di conflitto di interessi, non può partecipare). Le riunioni si svolgono ormai in remoto”.
Juve, c’è la deadline per la decisione dell’Uefa. In caso di slittamento i bianconeri rischiano grosso: la situazione
La Spada di Damocle sta ancora lì: pende sulle spalle della Juventus, ne condiziona le strategie. È la decisione dell’Uefa su un’eventuale squalifica dalle competizioni nella prossima stagione: tradotto, niente Conference League. Il tutto, però, adesso, come riporta la Gazzetta dello Sport, si è trasformato in una vera e propria corsa contro il tempo di cui la dirigenza bianconera non può essere altro che ansiosa spettatrice: “I giudici stanno analizzando le carte e devono fare in fretta, altrimenti non ci saranno i tempi tecnici per un eventuale appello al Tas e tutto sarà rinviato al 2024-25, complicando non poco i progetti a lunga scadenza della Juve. Una cosa, infatti, sarebbe perdere la Conference, un’altra affrontare una squalifica più “punitiva” l’anno dopo, magari dopo essersi qualificati per la Champions. Naturalmente l’obiettivo dell’Uefa è finire in tempo e chiudere questo capitolo infinito”.
La data cerchiata in rosso sul calendario è quella di venerdì 14 luglio: se la sentenza della camera di controllo del Fai Play arrivasse oltre quel giorno, non ci sarebbero più i tempi tecnici per un eventuale ricorso al Tas. A raccontare lo stato dell’arte, ad oggi, è sempre la Rosea: “Si sapeva che la causa sarebbe stata lunga e complicata. Migliaia di pagine da tradurre, leggere, studiare, analizzare. Un “settlement” appena firmato dai bianconeri a fine 2022, una sanzione di 23 milioni ridotta a 3, l’obbligo di rispettare ogni anno alcuni parametri. Poi le inchieste su plusvalenze e stipendi che hanno cambiato lo scenario. Il “settlement” è in bilico perché di solito, quando è applicata una sanzione, viene interrotto oppure rivisto. Il relatore del panel, Helmut Schwärzler (Lussemburgo), ha finito il suo lavoro e depositato il documento. Il panel ha altri cinque giudici: il presidente è l’americano Gulati, la vice è la slovena Bosniak, quindi lo spagnolo Beltran, l’inglese Bolingbroke e il tedesco Franck (l’italiano Di Siena, per ovvie ragioni di conflitto di interessi, non può partecipare). Le riunioni si svolgono ormai in remoto”.
La data cerchiata in rosso sul calendario è quella di venerdì 14 luglio: se la sentenza della camera di controllo del Fai Play arrivasse oltre quel giorno, non ci sarebbero più i tempi tecnici per un eventuale ricorso al Tas. A raccontare lo stato dell’arte, ad oggi, è sempre la Rosea: “Si sapeva che la causa sarebbe stata lunga e complicata. Migliaia di pagine da tradurre, leggere, studiare, analizzare. Un “settlement” appena firmato dai bianconeri a fine 2022, una sanzione di 23 milioni ridotta a 3, l’obbligo di rispettare ogni anno alcuni parametri. Poi le inchieste su plusvalenze e stipendi che hanno cambiato lo scenario. Il “settlement” è in bilico perché di solito, quando è applicata una sanzione, viene interrotto oppure rivisto. Il relatore del panel, Helmut Schwärzler (Lussemburgo), ha finito il suo lavoro e depositato il documento. Il panel ha altri cinque giudici: il presidente è l’americano Gulati, la vice è la slovena Bosniak, quindi lo spagnolo Beltran, l’inglese Bolingbroke e il tedesco Franck (l’italiano Di Siena, per ovvie ragioni di conflitto di interessi, non può partecipare). Le riunioni si svolgono ormai in remoto”.