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A ripensarci: quale giocatore rappresenta tutta la luce di una ripartenza? Quale calciatore gioca così bene con i tempi, d'inserimento e di corsa? Era un dettame del destino, questo è sicuro. Era scritto nelle stelle che a inaugurare la nuova rotta della Juventus fosse proprio Weston McKennie: l'ultimo della fila ai nastri di partenza, l'uomo (insieme a Cuadrado) di cui Pirlo non può fare più a meno. Che l'ha costretto persino a lasciare fuori l'intelligenza di Ramsey, così da irrobustirgli le spalle e lasciarlo libero di giocarci, con quei tempi. 

FONDAMENTALE - E Wes ne ruba e li sfrutta, li detta e li conserva. Deve crescere nelle scelte al limite dell'area, ma in un'autostrada di possibilità alle volte finisce che vai troppo forte e perdi il contatto con le necessità. È un problema da generosi, quindi risolvibile con un po' d'arguzia. Tutto il resto è invece furbizia e sostanza, specialmente quando c'è da spezzare il ritmo avversario e alzare il proprio. La Juve ne beneficia tanto. Forse troppo. Perché poi quando non c'è, è palesemente in debito d'ossigeno, di fantasmi sulla trequarti. Che nessuno riempie come lui, nemmeno Aaron, ancor meno Kulusevski. Oltre il gol c'è allora tutto un lavoro, tattico e tecnico, che non si può non premiare: cambia il volto alla Juventus, alzandole vertiginosamente il tasso di pericolosità. Con tutta la mole di talento dalla trequarti in su, il resto vien da sé.

SOLUZIONI - Proprio attorno alle soluzioni gioca il ruolo catartico di Weston in questa squadra. Ha segnato d'inserimento, di fino, al volo e poi di testa. Ancora di testa, dopo quello al Torino che pure sembrava avesse dato una spinta definitiva ai bianconeri. Illusione di fine anno, quel cambio di passo. Non lo è stata la trasformazione di Weston, in grado di ampliare il ventaglio delle soluzioni e di ficcarci prestazioni continue, belle, solide e tecnicamente impressionanti. Un pacchetto completo. In continua evoluzione. Con ampi margini di miglioramento. Non lo sentite anche voi, l'odore di una primavera annunciata? A Torino, complice il sole, è cambiata l'atmosfera. L'ha stravolta l'americano di Gelsenkirchen, con un inserimento perfetto. E con tanta voglia di non fermarsi alla Supercoppa.