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A inizio stagione la speranza era quella di rivederlo come a Euro2020: in forma, propositivo, puntuale, sicuro di sè quanto basta per "rischiare la giocata", riprendendo un'espressione da lui stesso usata nei mesi scorsi nel ringraziare il CT Roberto Mancini per la fiducia accordatagli in Nazionale, non senza una "frecciatina" all'ambiente bianconero dove - secondo quanto aveva lasciato intendere - non riusciva ad esprimersi al meglio delle sue possibilità. Stiamo parlando di Federico Bernardeschi, che sempre allora si era anche detto "felice" del ritorno alla Juve di Massimiliano Allegri, "un grande sia nel gestire il gruppo che nel portare a casa i risultati". 

Ed effettivamente con il nuovo vecchio tecnico - toscano come lui - l'esterno offensivo sembra davvero essersi ritrovato: ieri, allo Stadio Dall'Ara, un'altra prova più che positiva, certamente da applausi, che sarebbero stati meritati anche solo per la personalità e la voglia dimostrate. Eppure la sua serata bolognese non si è limitata a questo: suo l'assist per la rete dell'1-0 di Morata, a cui ha servito uno splendido pallone che lo spagnolo non ha dovuto fare altro che infilare in rete; e poi un quasi-gol, con la gioia personale frenata solo da uno Skorupski altrettanto pronto nel suo ruolo.

Che sia la svolta definitiva per il suo futuro? L'intenzione del giocatore sembra essere quella di restare alla Juve, arrivando finalmente a prolungare il suo contratto: un rinnovo a 4 milioni di euro pare eccessivo, ma se il "vero" Federico è quello visto a Bologna non sembra esserci nessuna ragione per un divorzio...