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L'inizio, la rabbia accumulata dalla Salernitana, la dimostrazione che sì, la Juventus può essere altro. Anche altro, nonostante i propri limiti. A fine primo tempo, col Benfica, è 1-1: ha segnato Milik dopo quattro minuti e quaranta più tardi ha pareggiato Joao Mario su ingenuo calcio di rigore. Eccole, tutte le difficoltà: non chiuderla, perdersi in un bicchiere, l'errore di un istante che genera nervosismo e provoca discontinuità. 

Ora la Juve ha una grande occasione: non chiudersi a chiave nelle proprie incertezze, continuare a giocare come sa e come ha dimostrato di poter fare. Concedendosi anche una giusta sofferenza. E perdonando Miretti, una ragazzata utile nel percorso. 

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