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Come un caffè nero al mattino, dopo una serata di bagordi e quel bicchiere in più ingollato che fa tutta la differenza del mondo. Amaro, litiga con le papille gustative, ma schiarisce le idee, riconnette i neuroni e rende nuovamente chiara la vista prima offuscata. Ha un po’ quest’effetto, per l’ambiente Juve, la sconfitta di questa sera contro la Roma. Smorza entusiasmi ingiustificati, fa posare nuovamente i piedi per terra.
 
Entusiasmo alimentato da 4 vittorie consecutive e il passaggio del turno in Europa League. Troppo si è parlato – prima sussurrato, poi a voce più alta – di possibile rimonta Champions League, mentre dopo la sconfitta del Napoli c’era addirittura chi sognava, confidandolo al vicino senza farsi sentire, lo scudetto. No, facciamo tutti un passo indietro, torniamo alla realtà. Sì, perché la Juventus è questa cosa qua e lo è stata per tutta la stagione: un piccolo vagone che viaggia a su e giù per le montagne russe, impossibilitato a trovare un equilibrio. Questa è una squadra capace di compiere imprese, di rispondere di nervi alle mazzate, ma anche di appiattirsi e dare vita a prestazioni del tutto anonime. Come questa sera, anche se, a onor del vero, la Dea bendata non ha guardato verso i colori bianconeri - lo dimostrano i legni - e la sconfitta è nel complesso immeritata.
 
Inoltre, la Juventus rimane una squadra che fatica tremendamente a costruire occasioni e si affida agli spunti dei singoli. Se l’alieno Di Maria decide di passare una serata sul pianeta Terra, per la compagine di Allegri diventa molto difficile trovare quel pizzico di pepe che possa dare un qualcosa in più ad un piatto troppe volte insapore.
 
Ovviamente, il titolo di questo articolo è una provocazione. Le sconfitte non fanno mai bene, soprattutto quando hai bisogno di punti per riavvicinarti alla zona Europa e quando hai subìto una penalizzazione pesante e iniqua come quella che ha colpito la Juventus. Ma – per vedere il bicchiere mezzo pieno -, aiuta a spegnere entusiasmi che sarebbero stati pericolosi. Mai come in questo periodo, i piedi devono essere ben piantati per terra.